12/10/14

Poesia della Domenica - "Nuit de l'enfer" di Artur Rimbaud




Muoio di sete, soffoco non posso gridare. E' l'inferno, la pena eterna ! (...)
Qui c'è vergogna, qui c'è rimprovero: Satana dice che il fuoco è ignobile, che la mia collera è talmente sciocca.
- Basta!... con gli errori suggeriti dagli altri, magie, falsi profumi, musiche purerili.
- E dire che ho in mano la verità, che vedo la giustizia: il mio giudizio è sano e sicuro, sono pronto per la perfezione (...)
Le allucinazioni sono innumerevoli. Proprio quello che ho sempre avuto: più nessuna fiducia nella storia, dimenticare i princìpi (...)
Questa poi ! L'orologio della vita si è fermato poco fa. Non sono più al mondo.
- La teologia è seria, sicuramente l'inferno sta in basso - e il cielo in alto .
Estasi, incubo, sonno in un nido in fiamme. (...)
Fra poco svelerò tutti i misteri: misteri religiosi e naturali, morte, nascita, avvenire, passato, cosmogonia, niente. Sono maestro di fantasmagorie (...)
Su fidatevi di me, la fede rincuore, guida, guarisce.  Venite tutti - anche i fanciulli - che io vi consoli, che per voi effonda il suo cuore, - il cuore meraviglioso! (...)
Muoio di spossatezza. E' la tomba, me ne vado ai vermi, orrido dell'orrido ! Satana, burlone, tu vorresti dissolvermi, con i tuoi sortilegi. (...)
Mio Dio, pietà, nascondetemi, io mi comporto troppo male ! - Sono nascosto e non lo sono. E' il fuoco che si ravviva con il suo dannato.


da Saison en enfer, Arthur Rimbaud, 1873.


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