16/07/14

Una poesia per il Medio Oriente - 'Il peso della terra".




Il peso della terra 


Ho messo terra
Sotto i piedi di mio figlio,
la terra di Mazar e di Yonah,
la terra del sale e del tamarindo,
l’ho fatto crescere come una spina
nel deserto, l’ho reso forte
e combattente,
gli ho chiesto di non dimenticare,
l’ho fatto vero e battagliero,
triste come un uomo,
e preciso come il destino.

Ho messo terra
Sotto i piedi di mio figlio,
la terra di Isak e di Jacob,
la terra del dattero e del vento,
l’ho innalzato al senso del suo vanto,
un libro gli ho consegnato
e il metallo più resistente mai forgiato,
gli ho chiesto di non nascondersi più,
così è diventato: impavido
e minaccioso come un lupo,
ognuno lo teme adesso, ed è un uomo.

Abbiamo messo terra sopra
i nostri figli.
La terra del mare e del deserto,
Dormono adesso un sonno senza pace,
fanno la fila come la fanno
i morti,
piangono come quando erano bimbi
e nessuno li consola,
sotto la terra
del dattero e del tamarindo,
tutti li cercano,
e nessuno li trova.


Fabrizio Falconi, ©  tratto da Il respiro di oggi. 

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