13/05/14

Jung: La nevrosi collettiva.





Più l'uomo è civile, ossia più è consapevole e complicato, meno sa seguire l'istinto;  le sue complesse condizioni di vita e l'influenza dell'ambiente son così forti da soverchiare l'esile voce della natura. 

Allora opinioni e convinzioni, teorie e tendenze collettive si fanno avanti in sua vece e danno il loro appoggio a tutte le aberrazioni della coscienza. 

Igiene e prosperità non bastano perché l'uomo sia sano; altrimenti gli uomini più ricchi e più illuminati starebbero meglio degli altri.

Per quanto riguarda le nevrosi, le cose non stanno così, al contrario. 

La perdita delle radici e l'abbandono della tradizione nevrotizzano le masse e le predispongono all'isteria collettiva.  E questa  richiede una terapia collettiva consistente nella privazione della libertà personale e del terrore. 

Là dove predomina il materialismo razionalistico, gli Stati tendono a diventare non più prigioni, ma manicomi.


Carl Gustav Jung, da Aion, Ricerche sul simbolismo del Sé, Bollati Boringhieri, 1982, citazioni tratte da pag. 20 e da pag.170.  

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