24/05/13

Cieli come questo - di Fabrizio Falconi (2002).




L’incontro durò fino all’ora di pranzo.
Terminato il tempo per le domande, Rajakrishna si alzò in piedi, fece il solito inchino e si allontanò dalla sala.
Più tardi i suoi collaboratori riferirono che dopo aver pranzato con riso e matè si era inoltrato a piedi, per il sentiero che partiva dal lato nord del borgo e si inerpicava sulle colline circostanti.
Isabella insieme ai ragazzi consumò uno spuntino all’unico bar dei paraggi, poi cercò di riposarsi sui sedili di pietra della grande vasca all’aperto, sotto la pergola. Arrotolati i risvolti dei pantaloni, immerse le gambe nell’acqua calda. Il vento era calato e il  sole era ancora alto e caldo. 
Valdemar si era addormentato su una delle panchine.
Isabella muoveva avanti e indietro i piedi nell’acqua.
Lorenzo si sedette vicino a lei.
“ Credo di essermi innamorato di te, “ disse .
Isabella non spostò lo sguardo dall’acqua. Rimase a lungo in silenzio, come se lui non avesse parlato. Sussurrò:  “ Non voglio nemmeno sentirlo. “
Lorenzo gettò un sasso nell’acqua.
“ Non servirà non parlarne. “
“ Forse non servirà, ma è quello che voglio. Non voglio parlarne. “
Nuvole rade correvano sul sole.
“ Curiosa quella scena, te la ricordi ? “ Lorenzo sembrava pensare ad altro, ora. .
“ Quale scena ? “
“ Quella scena di Nostalghia, il film di Tarkovskij.  La girò qui, in questa vasca. L’hai visto ? “
“ Sì. Però non mi ricordo bene. Sono vecchi film. Mi chiedo anzi come fai a conoscerli .“
Lui non rispose. Proseguì:
“ Nessuno ha capito bene cosa significa quella scena del matto che attraversa a piedi la vasca prosciugata con la candela in mano, e ogni volta che la candela si spegne, deve tornare indietro. Succede per tre volte ed è un piano sequenza lunghissimo.  “
“ Sì adesso mi ricordo. Secondo me era una specie di voto. “
“ Un voto ? “
“ Sì, un voto che si realizza solo se la candela rimane accesa fino alla fine della vasca. “
“ E di quale voto poteva trattarsi ? “
“ Non lo so. Forse lo stesso che chiederei io, ora, “ rispose lei.
“ E cioè ? “
“ Che il tempo per una volta si fermi. Qui. Che banale. Chissà quante volte anche tu l’hai pensato. Lo pensano tutti: quando uno trova un punto nuovo che non conosceva, dentro se stesso, vuole fermarsi. Ma nessuno può esaudire questo voto, e d’altronde è così che va il  mondo. “


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