24/06/12

La poesia della Domenica - "L'alpino" di Marco Guzzi




L'alpino

C'è sempre chi minaccia la tua spinta
dei carri al valico
dove s'insella la catena
montuosa, e lascia un varco
per le scorrerie.

C'è sempre chi ti dice che non c'è
niente di là, che non c'è varco
anzi, e la salita
culmina nel vuoto.
                        Bivacca
qui ti dice, e non sognare
che ogni stella porti un nome
che ti riguardi, né sperare
che ti propizi il viaggio
qualche sorella astrale.
                                  Solo
sei tu questa falsa
erta,  e la tua vista
avida di cime, come una svista
può esserti letale.

Allora ti rannicchi sulla cenere
dei tuoi falò, l'alta montagna
si fa filosofia.
                          Oppure dici no
con la piccozza, pianti
i tuoi rampini su quel volto
di ghiaccio, gli pianti in faccia
i tuoi scarponi.
                          E sali
più cieco del cielo, esatto.
Perché la guida oltre il celeste si concede
allo spericolato
proprio quando meno se lo aspetta:
quando cade.



Marco Guzzi, da Preparativi alla vita terrena, Passigli 2002, pag.66

2 commenti:

  1. tutta quanta la fatica inesausta del salire
    l'aiuto quasi inaspettato, che giunge a sorprenderci
    ancora
    ora e sempre

    grazie, caro Fabrizio, della tua scelta
    un abbraccio
    Filomena

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  2. ....mi sono sempre chiesto: ma questo uomo come si sostenta?
    Bruno

    ps
    che significa "E sali più cieco del cielo, esatto" ?

    RispondiElimina

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