17/05/11

Trio di fine millennio - I

Trio di fine millennio

I.

Molto prima che i Romani

accendessero fuochi e sparsi

marmi in questa terra di sale,

molto prima che divenisse azzurra


e molto avanti al desiderio

sbagliato e creato e ancora sbagliato

in me, e ancor prima che tu nascessi

e qualcuno pensasse il filo più tenue


dei pensieri pensabili. Molto prima

che tu fossi mio padre, io tuo figlio

e molto tempo prima che il mio sguardo

cieco affiorasse dal gorgo.


Dunque molto prima di tutto

il viandante che aveva ferite

le lasciò disegnate sulla terra

e dalle sue ferite comunque fu generata


la più assurda delle sconfitte,

la più invisibile delle presenze,

la più inutile delle cose tentate

e nemmeno iniziate.


Molto prima di tutto

c’era qui un vecchio albero

dalle vecchie foglie fredde

mai cadute.


E intorno all’albero

frettolosi vortici di pioggia,

ombre e una radura,

l’echeggiante risposta


a una domanda mai posta.

Rispondere dell’albero

Del suo fantasma ritornato,

della radura, che forse l’ha ucciso.


da L'ombra del ritorno - Campanotto ed., Udine, 1996


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