11/04/10

Il perdono, l'auto-assoluzione, le parole di Cristo.


Le parole di Gesù Cristo sono sempre di fuoco, sono sempre nette, e sempre precise, e sempre chiare e vanno dritte ai cuori, e a quelle bisogna ritornare, sempre.

Ed è così che mi hanno fatto molto riflettere quelle parole che Gesù appena risorto indirizza ai suoi apostoli che sono sconcertati dalla sua presenza viva. Gesù, dopo aver detto 'Pace a voi' e dopo aver mostrato le mani e il fianco con le piaghe ancora fresche, impone quel famoso e tremendo mandato (in base al quale molti di loro andranno dritti incontro al martirio): "come il Padre ha mandato me, io ho mando voi."

Ma subito dopo aggiunge: " Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati." (Giovanni 20,19-31).

Sono parole che fanno molto riflettere, e che non ammettono equivoci. Ci dicono che il perdono - il vero perdono - non è mai scontato, non è mai gratuito, non è mai incondizionato, non è mai per tutti, sempre.

E' una cosa che nella mentalità del cattolicesimo moderno sembra del tutto dimenticata. L'introduzione del sacramento della confessione ha fatto ritenere, fa ritenere, che TUTTO possa/debba essere perdonato.

Non è così. Il facile perdono è più dannoso del male originario, a quanto pare. Perdonare troppo facilmente - senza che vi sia un vero, autentico pentimento - o peggio ancora auto-perdonarsi, auto-assolversi è qualcosa che è molto difficile giustificare nell'ottica del Cristo.

Bisognerebbe ricordarlo, ricordarselo sempre, quando - in presenza di omissioni e peccati, anche molto gravi - la prima cosa che si fa è scaricare la colpa sugli altri, su presunti o veri nemici, e pretendere o, peggio ancora, concedersi un facile e immediato perdono auto-assolutorio.


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19 commenti:

  1. Caro Faber,
    questo tuo post mi porta inevitabilmente a pensare ai fatti dolorosi che investono la nostra chiesa, soprattutto nelle persone dei rappresentanti di Cristo.

    Penso che, se c'è una piaga nel corpo pur santo della Madre Chiesa, quella non debba essere fasciata altrimenti va in suppurazione e si arriva alla cancrena. La piaga va aperta, pulita, curata con amore e determinazione ... solo così potrà guarire veramente.

    Proprio ieri, durante la messa dedicata alla Divina Misericordia, mentre ascoltavo i canti dolci e nostalgici della comunità brasiliana Cancao Nova, mi è venuto questo pensiero, insistente:
    "Ma perchè avere paura a denunciare un peccato, anche se assai grave, di cui sono preda tanti sacerdoti? Non si dovrebbero forse mettere in pratica le parole di Gesù, con questa saggia gradualità proposta :

    Ora, se il tuo fratello ha peccato contro di te, va' e riprendilo fra te e lui solo; se ti ascolta, tu hai guadagnato il tuo fratello; ma se non ti ascolta, prendi con te ancora uno o due persone, affinché ogni parola sia confermata per la bocca di due o tre testimoni. Se poi rifiuta di ascoltarli, dillo alla chiesa; e se rifiuta anche di ascoltare la chiesa, sia per te come il pagano e il pubblicano. (Mt 18, 15-17)

    Sembra quasi che la chiesa non abbia abbastanza fiducia, FEDE, in sè stessa, ma ancora prima nel suo Signore e Dio! Da qui la decisione di coprire, nascondere, rinviare. Come fa Don Abbondio.
    Si dimentica forse che la chiesa non potrà MAI venir meno, non tanto per quello che essa opera, ma perchè è fondata su CRISTO. Lui l'ha voluta e la alimenta. In essa c'è il Suo respiro. Lui l'ha detto: Non prevalebunt!

    Allora nessuna paura. Lui non ci abbandona, non l'ha fatto neppure quando è stato appeso alla Croce! A

    A questo ho pensato.
    Perchè, malgrado tutto, malgrado la triste infamante realtà, malgrado le inevitabili strumentalizzazioni che possono esserne fatte (da tutte le parti), ieri la mia chiesa era piena di fedeli che cantavano pregavano gioivano soffrivano con Cristo.

    Perchè la Sua parola regge il mondo, ne è l'Anima.

    Un abbraccio, caro Faber, e come sempre e da sempre grazie per l'opportunità rara di esprimere ciò che sentiamo, sollecitati dalle tue riflessioni.

    Magda

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  2. Grazie carissima Magda.

    La tua riflessione è luminosa, ed è del tutto condivisibile.

    Questa gradualità bellissima di cui tu parli - che le parole del Cristo indicano così chiaramente - terminano però in modo piuttosto netto. Nel senso che, fatti tutti i tentativi possibili, per il perdono, alla fine non si può semplicemente decidere di obliterare il peccato.

    Il peccato - specie quello ripugnante compiuto ai danni dei più piccoli (ricordiamoci le parole del Cristo su cosa succede a chi 'abusa della credulità dei piccoli, ricordiamoci la DUREZZA che il Cristo stesso delinea per questo tipo di peccati: "sarà meglio per lui non essere mai nato, gli sarà messa una pietra al collo e sarà gettato nella Geenna" ! ) - è lì, e lì resta, se non viene riconosciuto, se viene continuamente giustificato, se viene nascosto, se viene rifiutato, se viene definito come un 'male comune'.

    Sono proprio quei fedeli che riempiono la chiesa di cui parli, coloro che più soffriranno il danno di questi peccatori che rifiutano di vedere e di affrontare il proprio im-perdonabile peccato.

    E che per giustificarsi - come abbiamo tristemente visto ieri - tirano in ballo complotti sionistici, la massoneria !

    Ma neanche un po' di pudore ?

    F.

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  3. Non sapevo di questo nuovo risvolto, Faber e comunque intendevo proprio riferirmi a fatti del genere quando parlavo di strumentalizzazioni da qualunque parte esse vengano.
    Spero che questo sia soltanto l'inizio di un cammino difficile ma inevitabile che porti ad una PURIFICAZIONE vera della chiesa.

    La verità sono certa che si aprirà strada, faticosamente e tra mille inciampi già lo sta facendo, perchè Lui E' VERITA'.

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  4. "Lo scandalo pedofilia è un attacco degli ebrei" Bufera contro il vescovo
    di Andrea Tornielli

    Un sito pubblica un’intervista a monsignor Babini, il vescovo di Grosseto, che arriva a dare agli ebrei la colpa dell'olocausto: "Gli israeliti hanno strozzato i tedeschi". Poi la smentita: "Dichiarazioni mai fatte



    "Un attacco sionista» da parte dei «giudei deicidi». Il sito internet si chiama Pontifex, è dichiaratamente cattolico e «apologetico», vuole difendere il Papa e la Chiesa in questo momento sotto attacco per lo scandalo della pedofilia. Ma, almeno in questo caso, l’effetto che ha ottenuto è stato - com’era peraltro facilmente prevedibile - quello di creare imbarazzi e controproducenti polemiche con il mondo ebraico, per aver pubblicato venerdì scorso le (presunte) dichiarazioni fortemente antigiudaiche dell’ottantunenne vescovo emerito di Grosseto Giacomo Babini, il quale peraltro ieri pomeriggio ha dichiarato di non averle mai pronunciate.

    Il giornale online Pontifex, diretto da Bruno Volpe, pubblica spessissimo brevi e dirompenti interviste a personaggi della Chiesa, con giudizi taglienti e forti, anche se talvolta soggetti a successive chiarificazioni e aggiustamenti. Monsignor Babini, si legge sul sito, ha dichiarato: «La pedofilia è una cosa orrenda e basterebbe un solo caso per far gridare allo scandalo, ma mi consta che anche in altre confessioni ve ne siano e in proporzione maggiore a quella della Chiesa cattolica» e comunque è in corso una manovra orchestrata dai «nemici di sempre dei cattolicesimo, ovvero massoni ed ebrei e l’intreccio tra di loro a volte è poco facile da capire». «Ritengo che sia maggiormente un attacco sionista, vista la potenza e la raffinatezza: loro non vogliono la Chiesa, ne sono nemici naturali. In fondo, storicamente parlando, i giudei sono deicidi». Il vescovo avrebbe continuato affermando che la colpa degli ebrei «fu tanto grave che Cristo premonizzò quello che sarebbe accaduto loro con il “non piangete su di me, ma sui vostri figli”».

    Ma c’è di più. Nell’intervista pubblicata da Pontifex si parla anche della Shoah, in questi termini: «L’Olocausto fu una vergogna per l’intera umanità, ma adesso occorre guardare senza retorica e con occhi attenti. Non crediate che Hitler fosse solo pazzo. La verità è che il furore criminale nazista si scatenò per gli eccessi e le malversazioni economiche degli ebrei che strozzarono l’economia tedesca».
    Com’era comprensibile, le parole attribuite al prelato non sono passate inosservate. Il Comitato ebraico americano, in un comunicato ufficiale diffuso a New York, ha chiesto ai vescovi italiani di condannare immediatamente le dichiarazioni «antisemite» rilasciate dal vescovo emerito di Grosseto. Duro anche il giudizio del deputato del Pd Emanuele Fiano, di origini ebraiche: «Nel sessantacinquesimo anniversario della liberazione del campo di concentramento di Buchenwald, dover leggere ancora oggi parole vergognosamente antisemite e razziste come quelle del vescovo emerito di Grosseto, dovrebbe indurre chi ha responsabilità nella gerarchia ecclesiastica a provvedimenti chiari e forti».

    E la chiarificazione è avvenuta, a stretto giro di posta, con una dichiarazione scritta dello stesso monsignor Babini, diffuso dall’ufficio delle comunicazioni sociali della Cei. «Mi si attribuiscono - spiega il prelato - dichiarazioni sui fratelli ebrei da me mai pronunciate: preciso che in alcun modo ho espresso simili valutazioni e giudizi da cui prendo nettamente le distanze». «Rinnovo ai nostri fratelli maggiori nella fede - aggiunge Babini nella nota - la mia fraterna stima e piena vicinanza, in sintonia con il magistero della Chiesa costantemente riaffermato dal Concilio Vaticano II in poi».

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  5. Ecco, come al solito, parole dette non dette negate riviste ... il contrario della trasparente verità delle parole di Cristo.
    Non mi pare questo il modo migliore di aiutare la chiesa.

    Troppe parole a sproposito.
    Ne basterebbero poche, incisive, definitive e soprattutto seguite da opere cristalline.

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  6. ggi esondo...
    ma proprio ora nel sito Darsi Pace in un commento è riportata questa frase di Etty Hillesum che ritengo appropriata a quanto dicevo prima, anzi illuminante e 'stranamente' coincidente

    " Bisogna sempre più risparmiare le parole inutili per poter trovare quelle poche che ci sono necessarie. E questa nuova forma d’espressione deve maturare nel silenzio "

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  7. Scusatemi se intervengo in una maniera forse un po' selvaggia.. ma come volevasi dimostrare.. sono sempre gli altri ad aver bisogno di essere perdonati, a quanto leggo, soprattutto nei commenti.. Non c'è neanche una parola verso se stessi, ma sempre verso qualcuno (ebrei, laici assassini.. massoneria(!))
    E vabbè.. Vorrà dire che Gesù davvero deve ancora faticare molto con noi, per farcelo entrare nella testa. Che il perdono E' TOTALMENTE GRATUITO! Che chi fa il male, si fa male già da sé. Il pentimento è successivo al sapersi perdonati! Perché soltanto dopo aver visto che ciò che ho fatto è male, e mi fa male, allora cambio! Mi converto e mi pento!
    Ma questa visione che stai dando qui sopra non è assolutamente una visione evangelica.. Mi sembra molto meritocratica oltre che selettiva. E non mi sembra che Gesù abbia negato il perdono, neanche al ladrone sulla croce, che non ha affatto detto di essersi pentito di come aveva vissuto e di quello che aveva fatto. Che poi Gesù ami sia quello che lo offende come quello a cui dice che sarà con lui nel suo Regno, credo che sia scontata come cosa! Almeno spero!! Altrimenti mi sa che siamo iscritti a due "Cristi" proprio diversi, io e voialtri qui.. :) Senza rancore.. Ma se volete farmi credere che Gesù perdoni soltanto a chi si pente.. Ecco.. Trovatemi chi è che si è pentito.... Il paralitico? Non mi sembra affatto.. Eppure Gesù gli dice "Figliolo, ti sono rimessi i peccati!"

    Ultima cosa. Quel brano di Giovanni va letto con gli occhi traboccanti d'amore di Gesù risorto! E non con questa mentalità satanica, perché mi sembra che tu parli di autoassoluzione, e mi sembra che l'autoassoluzione è tutta per i cattolici soltanto per il fatto di essere cattolici e di non dire nulla di male contro il vaticano.. scusatemi, ma mi sembra più questa l'autogiustificazione, che quella di chi sa che Gesù è pronto a perdonarlo sempre e comunque, gratuitamente. E se no continuiamo a trattare Dio come una meretrice, scusatemi.
    Giovanni usa un tono che è negativo quando dice a chi non perdonerete non sarà perdonato.. vuol dire che dobbiamo perdonare sempre, caro webmaster.. O forse ti sei dimenticato il "perdonare settanta volte sette"? Gratuitamente!

    Con affetto e simpatia.

    Giò

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  8. Cara Giò,

    grazie per il tuo intervento, del quale comunque non capisco minimamente il filo logico, nè le argomentazioni.

    parli di ebrei, massoneria, ecc.. e dici che non nomino il Vaticano. Mi sembra che tu abbia capito o voglia capire esattamente l'opposto di quello che ho scritto nel post e nei commenti.

    Ho postato nei commenti le allucinanti dichiarazioni del vescovo di Grosseto Tornielli, proprio a dimostrare che i cattolici sono sempre molto bravi ultimamente ad auto-assolversi, anche da fatti e peccati gravissimi, come le accuse di pedofilia, dando la colpa sempre e comunque a qualcun'altro e mai a se stessi. E questo discorso riguarda ovviamente, eccome, il Vaticano - anche se questo termine è sempre così generico - cioè sarebbe meglio dire, le gerarchie della Chiesa, quando nascondono la polvere - e che polvere ! - sotto il tappeto, diventando quelli che Gesù definiva 'Sepolcri imbiancati.'

    In quanto alla tua interpretazione evangelica, è un po' curioso che tu conceda le patenti agli altri di chi ha o non ha una 'visione evangelica'.

    Chi sei tu per dare questo ? Sei l'interprete fedele delle parole di Cristo ? Soltanto tu ?

    A me pare che le cose, riguardo al perdono, non stiano affatto come tu le descrivi, e che il perdono cristiano - cioè quello insegnato da Cristo - non è MAI un bonus che viene consegnato a priori. Quando Gesù concede l'altra guancia ai suoi torturatori non vuol dire AFFATTO che loro saranno perdonati, e che non andranno a finire nella Geenna - la figura metaforica dell'inferno che Gesù usa innumerevoli volte nelle sue predicazioni.

    E' solo una visione distorta e 'buonista' del cristianesimo che fa ritenere oggi che l'inferno sia vuoto e che TUTTI i peccati siano perdonati a prescindere.

    Non è affatto così, almeno a giudicare dalle parole di Gesù. Non è vero infatti che Gesù perdoni tutti incondizionatamente.

    Egli è anzi DURISSIMO contro chi pecca - ricordiamoci le sue parole di fuoco contro chi abusa dei bambini, ricordiamoci la sua furia materiale e reale contro i mercanti del tempio, ma tanti, tanti altri passi.

    E anche l'episodio del Ladrone, che tu citi, è davvero esplicito, in proposito, esemplare. Come fai a dire che il ladrone buono non è pentito ?? Ma lo hai letto con attenzione il brano?

    Gesù NON A CASO NON perdona ENTRAMBE i Ladroni. Ne perdona UNO SOLO.

    Ed è quello che - mentre l'altro inveisce e trova il modo di prendere in giro Cristo anche mentre sta agonizzando sulla croce - dice: "Ma non hai proprio nessun timore di Dio , tu che stai subendo la stessa condanna ? Noi GIUSTAMENTE, perché riceviamo la GIUSTA PENA per le nostre azioni, lui invece NON HA FATTO NULLA DI MALE. Gesù, RICORDATI DI ME, QUANDO VERRAI NEL TUO REGNO. "

    Se non è un pentimento questo !

    Ed è solo allora che Gesù dice: "In verità ti dico: oggi sarai con me in Paradiso." (Lc 23,39).

    Dell'altro ladrone, all'altro ladrone, non mi sembra arrivi nessun perdono.

    NESSUNO può essere perdonato, se non VUOLE essere perdonato. E' questo e soltanto questo che Cristo ripete, sempre. Ed è questo che dovrebbe essere anche oggi, per coloro che vogliono seguirLo.

    F.

    p.s. non so chi sia il webmaster al quale ti riferisci. Io sono un semplice blogger.

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  9. Innanzitutto sono uomo. Seconda cosa non ho molto tempo per risponderti. Ma soltanto leggere "Gesù è DURISSIMO contro chi pecca", mi fa capire a quale Cristo sei iscritto..

    Gesù è duro contro il peccato, che è la morte dell'uomo. Ma se fosse stato duro contro chi pecca.... Allora chi si sarebbe mai sognato di pentirsi? Uno si difende.... Ti prego.. L'interpretazione giusta delle parole di Cristo è fondamentale. Perché se no torniamo a fare le crociate in nome di un dio che mi sembra davvero satanico. Se poi per te è buonismo, allora povero Gesù che è morto in croce salvando quelli che lo stavano uccidendo. Dalle mie parti si chiama AMORE INFINITO. Se poi tu lo chiami buonismo, padrone di dirlo..
    Se dipendesse da noi che Dio ci perdoni staremmo messi davvero male.
    Noi possiamo accoglierlo o rifiutarlo questo perdono. Ma è totalmente gratuito.
    Ciao

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  10. Caro Gio,

    mi scuso per l'identificazione femminile, ma il diminutivo poteva indurre in errore.

    La differenza, credo, tra me e te è che io non "sono iscritto" a nessun Cristo, come mi sembra invece sia il tuo caso, che preferisci sceglierti il Cristo che ti aggrada, cioè quello dell'amore infinito.

    Certo che Cristo è questo, è soprattutto questo. Ma è anche ALTRO. Cristo non è venuto per CANCELLARE tutti i peccati passati presenti e futuri, ma per OFFRIRE una possibilità di redenzione A CHI vuole coglierla, e ascoltare la Parola, e tradurla nella sua vita.

    Mi dispiace per te, ma il fatto che l'inferno esista, e che sia pieno di peccatori che non vogliono redimersi, e che esista il Diavolo, non sono io a dirlo - nella mia pochezza - ma Cristo con parole che più chiare non si potrebbe.

    Quando Gesù dice: "Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata una macina d’asino al collo e che fosse sommerso nel fondo del mare. (Matteo 18:6 )" , cosa pensi: che stia offrendo un viaggio premio ?

    Gesù, il Gesù dei Vangeli - non il mio Gesù - non è un correttore che sbianca le nostre anime con la candeggina.

    Gesù è una offerta, è una proposta di Vita Nuova.

    E l'uomo è - come sempre - libero di accettarla.

    E se non la accetta - dice Gesù - consapevolmente e liberamente e responsabilmente, sarà chiamato a risponderne.

    f.

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  11. Poi non capisco francamente, ti assicuro, cosa c'entrino le crociate...

    A me non interessa affatto la giustizia degli uomini. Ogni giustizia degli uomini che si ammanta e si giustifica con la giustizia 'divina' è un abominio.

    Io ho parlato sempre e soltanto del rapporto dell'uomo con Dio. E critico fortemente - non perché è una mia convinzione, ma perché sono le parole di Cristo - chi, nel rapporto con Dio, si prende delle libertà non concesse, in nome di una facile auto-assoluzione, per esimersi tranquillamente dalle proprie responsabilità.

    f.

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  12. Perdonami, sei di ispirazione evangelica? O sei cattolico?

    Il punto è proprio un altro, caro fratello mio, e mi permetto di chiudere il discorso, così come l'ho iniziato, anche per evitare di farla io una crociata! ;)

    E' un Dio doverista che ti mette davanti degli obblighi, che a quanto pare tu, che vieni dopo 2000 anni da san Paolo, ammetti che sia il fondamento dell'esistenza. Benissimo, ma sei libero di farlo. Non puoi però proporti di insegnarlo ad altri senza le "obbligate" conseguenze.. Eheh.. perdona il linguaggio se è forbito, ma credo che chi scriva debba sapere cosa e soprattutto come scrivere. E quantomeno in materia di fede.

    Per Paolo che cerca con tutti i suoi limiti (anche lui in tanti punti è un doverista) di seguire Gesù, il fondamento di tutto è l'AMORE. E' questo il compimento della legge, dell'uomo e del creato. Quindi non capisco assolutamente cosa intendi quando dici che Gesù era anche "altro".

    Non sto assolutamente rinchiudendo in schemi e in caselle l'insegnamento di Gesù, ma lo leggo alla luce delle interpretazioni di Paolo, di Giovanni e di Pietro. Se pensi che il Signore il suo giudizio non l'abbia già espresso finendo sulla croce, e ha fatto capire qual è il suo giudizio, cioè misericordia infinita, puoi tranquillamente essere un musulmano, perché non c'è molta differenza tra quello che scrivi tu in difesa di un qualche dio che purtroppo o per fortuna non conosco, e il Signore Gesù, che è morto ucciso, povero, servo e umiliato.

    O pensi forse che Dio si vendichi? E' proprio quello che pensavano i crociati, quelli che sono andati giù a massacrare e a farsi massacrare dai musulmani ai loro tempi. Ma è più o meno anche quello che pensava Hitler non poco tempo fa: so io come stanno le cose, quelli che non fanno questo e questo, e non sono così e così, beh.. c'è poco da fare. Tu lo chiami dio, e i tedeschi lo chiamavano furher, ma in fondo differenze non ne noto. Anche Hitler in qualche momento potevi trovarlo di buon umore e se ti risparmiava era perché eri tedesco. Dio più o meno lo stesso, se sei della schiera dei pentiti ti perdona.. e se no, mi dispiace..

    Che l'uomo abbia sempre a che fare con l'inferno non l'ho mai escluso. Ma sono anche convinto che un motivo per cui la chiesa e nessuno possa esprimersi a riguardo di chi ci viene mandato, mi fa porre delle considerazioni notevoli, oltre che delle riflessioni, sulle quali sarebbe meglio tacere anziché pretendere di saperne... Che è più o meno quello che mi pare tu stia propugnando.

    Io e te siamo sulla stessa barca. E in questa barca ci stanno anche assassini, ladri e prostitute, anarchici e eretic. Se vuoi gettarle vie queste persone perché non ti fanno comodo, provvedi pure. Ma non dire che è Dio a volerle gettare giù. Il male non è essere uccisi, essere rifiutati o essere odiati. Ma è odiare, rifiutare, uccidere. Considera tutto il mio discorso in senso lato e trasposto simbolicamente. Grazie. Ciao

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  13. *ERRATA CORRIGE

    Se pensi che il Signore il suo giudizio non l'abbia già espresso finendo sulla croce, e ha fatto capire qual è il suo giudizio, cioè misericordia infinita, puoi tranquillamente essere un musulmano, perché non c'è molta differenza tra quello che scrivi tu in difesa di un qualche dio che purtroppo o per fortuna non conosco, e il dio dei musulmani..

    Il Signore Gesù, che è morto ucciso, povero, servo e umiliato è proprio un'altra cosa.

    NEL MESSAGGIO PRECEDENTE AVEVO MANCATO UNA FRASE. PARDON

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  14. Volevo entrare da un po' di tempo per alcune precisazioni che forse ancora di più adesso potrebbero servire a trovare una sorta di conciliazione tra i due poli.

    Si parla del perdono/grazia di Dio e però ne parliamo sempre per e a partire dalla condizione di persona umane, limitate, create, finite, temporali etc...
    Allora: darei ragione a GiòU2 quando dice che Gesù rivela un Dio che dà perdono senza condizioni, apre la strada a Dio, e proprio eprchè nessuno può meritarsi il paradiso (tutti hanno peccato dice Sal 11, mi apre seguito da S. Paolo: Dio ha rinchiuso tutti nella disobbedienza per usare a tutti misericordia) il problema è che le "condizioni" ci sono nel, per e le crea l'essere umano.

    Esempio: l'adultera (colta in flagrante adulterio!!). Viene eprdonata senza che l'abbia chiesto. E' vero che Gesù le chiede di vivere diversamente e qui si apre il cammino di conversione che porti l'essere umano a vivere al livello della grazia ricevuta; la conversione passa spesso attraverso una difficile purificazione per noi esseri umani; cambiare mentalità, uscire da una condizione di peccato non è impossibile ma richiede anche tempo, confonto con il messaggio di Gesù, l'aiuto della comunità, e quel cambiamento del cuore che implica sempre un cammino, un processo dinamico e uno sviluppo nell'essere umano. Anche eprchè i nostri "vii" spesso sono una vera e propria secodna natura, sono abitudini radicate.

    In Dio ovviamente tempo non c'è, nè massa :) (checchè ne pensi Mancuso!). E il suo amore è offerto a tutti, chiunque lo voglia.

    Qui 1. Solo Dio può consocere la verità del pentimento di una persona.
    2. Il problema è che l'uomo può dire no nel profondo. Ed è qui che niente può fermarlo...
    3. Considero esclusa dal gioco l'idea di chi fa quello che gli apre tanto Dio lo perdona, che però è il problema di Faber. Magari ne riparliamo.

    Gli antichi distinguevano tra peccato, colpa e pena e forse visto il groviglio di discussioni potremmo aver bisogno di tornare a quelle distinzioni per chiarire meglio. Ma anche la coscienza ha una grande parte e la consocenza, che spesso è ottusa, ottenebrata, confusa etc...

    Volevo dire tanto diverso e di più. E non mi sembra che ilo discorsi fili così liscio come volevo.

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  15. Gio,

    anche io mi fermerò qui, perché come è noto non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, e la comunicazione scritta, specie via blog crea - lo so per esperienza - tante nevrosi.

    Trovo davvero singolare - e anche un tantino offensivo - che io ti continuo a parlare del rapporto dell'uomo con Dio SECONDO le parole (TESTUALI)di Gesù, e tu mi tiri fuori le Crociate, Hitler, la Massoneria, ecc... MA chi se ne impippa !

    Io ti parlo del Buon Ladrone che tu dai per perdonato a priori non curandoti del passo di Luca, nè delle parole di Gesù, e tu mi parli dei mussulmani, del terzo reich.. Bah.

    Ma pensi davvero che a me interessi fare il processo ai peccatori ? Io sono il primo, fra i peccatori. Ma - a differenza di te, forse - non penso che il mio peccato verrà perdonato a prescindere perché Dio è tanto buono e vuole solo amore.

    No, io penso che per farmi perdonare, dovrò fare QUALCOSA, nella mia vita. Ovvero, pentirmi.

    Un pentimento concreto, fattuale, che non è mettersi le ceneri in campo o farsi dare l'assoluzione dal vescovo di turno. E continuare tutto come prima.

    Un pentimento che deve essere una cosa seria, e deve venire dal PROFONDO del cuore, e che solo Dio può conoscere.

    Io evangelico ? Ma non so nemmeno che vuol dire questa parola che usi, e se è nel senso delle varie chiese ultra-oltranziste che rassicurano i fedeli in crisi di mezzo mondo, ti dico che io sto esattamente dall'altra parte.

    Io sono, mi sento cristiano della stessa parte di Dietrich Bonhoeffer, di Etty Hillesum, di Frère Roger Schultz, di Simone Weil, di Dag Hammarskjold, di Enzo Bianchi. Questa è la fede cristiana nella quale mi riconosco.

    Non quella da baciperugina che oggi sembra essere diventata per molti - non parlo per te - il cristianesimo.

    F.

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  16. ...c'è il Miserere! basta leggerlo dopo avere meditato su Davide e la sua pervicace determinazione nel peccato; C'è il diavolo che è un angelo e conquista e seduce l'uomo attraverso la sua libertà...perchè vi è anche chi sceglie il male seppur con buona intenzione e senza retta virtù; vi è chi ha scritto che quando Dio sarà tutto in tutti e usciranno le anime dall'inferno Satana si troverà solo e tornerà a piegare il suo ginocchio davanti al Signore del cielo e della terra...cosa farà Dio il Padre, davanti a quel figlio ribelle? Davide piangeva per il tradimento di Assalonne e si stracciava le vesti mentre fuggiva verso il Monte degli Ulivi! fino alla fine della storia lo scontro tra bene e male attraverserà il mondo e gli uomini continueranno a scegliere l'uno o l'altro e avranno la possibilità di pentirsi prima della morte, sempre! E noi,a differenza di Paolo, non abbiamo ancora concluso la nostra vicenda e non sappiamo se sapremo mantenere la fede, dare ragione della speranza che è in noi a chiunque ce ne chiederà ragione e vivere con carità nella verità, sino all'ultimo espiro. Gesù non è mai passivo e chiede sempre gesti attivi: al giovane ricco. a Bartimeo, all'adultera, a Zaccheo, a Nicodemo, all'indemoniato di Gerasa. Chiede la conversione del cuore, perché il Padre ci ha creati senza il nostro concorso, nel figlio ci ha liberati dalla morte senza il nostro concorso ma ci salva e redime solo con il nostro concorso.

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  17. Thekla tu hai scritto:

    "Qui 1. Solo Dio può consocere la verità del pentimento di una persona.
    2. Il problema è che l'uomo può dire no nel profondo. Ed è qui che niente può fermarlo...
    3. Considero esclusa dal gioco l'idea di chi fa quello che gli apre tanto Dio lo perdona, che però è il problema di Faber. Magari ne riparliamo."

    E' esattamente quello che sto dicendo anche io. Il perdono è elargito indiscriminatamente e senza alcuna condizione, gratuito.
    E' proprio questo il problema di chi parla di pentimento, perché sotto questa parola non c'è mai nulla di definito.

    Non hai specificato perché escludi dal "gioco" chi si comporta come descrive bene anche san Paolo, che dice che non può la misericordia essere pretesto per peccare. Perché in fondo chi continua a peccare vuol dire che non ha capito la misericordia. Di nostro già pecchiamo, senza fare alcuno sforzo.. eheh.. chi entra nella logica della misericordia, si sa perdonato e a sua volta è capace di perdono.
    Un gesto che vale è un gesto d'amore. Su questo converrà anche Faber.
    Ma sappiamo che l'amore si può dare solo e soltanto se prima si riceve. E se prima non facciamo l'esperienza di essere amati, gratuitamente, perdonati nel nostro peccato, mai e poi mai potremo amare o compiere un gesto d'amore.
    Qui si parla umanamente, secondo me, Thekla. Questo è il linguaggio, che per quanto sia limitato, è capace di portare vita o morte, a seconda che dica la verità o propugni una menzogna.

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  18. Grazie, Alessandro.

    "Gesù non è mai passivo e chiede sempre gesti attivi: .. Chiede la conversione del cuore, perché il Padre ci ha creati senza il nostro concorso, nel figlio ci ha liberati dalla morte senza il nostro concorso ma ci salva e redime solo con il nostro concorso."

    Se non si capisce questo, non si capisce nulla di cosa è il cristianesimo.

    Senza conversione, senza cioè un MOVIMENTO personale, volontario, consapevole, libero, di adesione (e quindi di riconoscimento dei propri peccati) nessuna salvezza e quindi nessun perdono è possibile.

    E tu vedi questo 'movimento' nelle dichiarazioni di questi giorni come quella del vescovo di Grosseto ?

    Se si è peccato in modo così grave e pubblico, e contro i più indifesi del mondo - i bambini, gli adolescenti - piuttosto che recitare il 'mantra' farneticante dei complotti, bisognerebbe soltanto fare silenzio, riconoscere le proprie enormi colpe, gettarsi in ginocchio sulle braci, e rimettersi alla volontà del Padre.

    f.

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  19. ...io so solo che già Gesù ha detto che anche nella Chiesa agisce il diavolo--ma non prevarrà--il che vuol dire che può anche sembrare che ciò potrebbe avvenire..il Vescovo di Grosseto forse non ha mai incontrato Dio e non può quindi conoscere se stesso e tantomeno, quindi, fare l'esperienza della misericordia di Dio, ma senza questa esperienza non si può guardare in modo misericordioso --proprio lo sguardo di Gesù su Pietro nel cortile di Caifa-- tutti, ma proprio tutti quelli con cui condividiamo tratti di strada e, potenzialmente, ogni essere umano. Pentimento e perdono appartengono a una dimensione che sfugge alla nostra intelligenza e non è descrivibile attraverso l'intensità delle nostre emozioni. Agiscono entrambe in un luogo in cui cielo e terra si incontrano e contaminano, li siamo consapevoli della nostra terribile solitudine ma sentiamo attorno alla nostra persona le braccia protettive ed amorevoli di Dio, mentre indietreggia accoccolato sulle proprie cosce e con le braccia a corona attorno al nostro corpo come fa un padre che insegna al piccolo a camminare attirandolo verso se nonostante le gambe traballanti e l'equilibrio non ancora stabile del suo piccolo corpo. Dio farà ciò che riterrà giusto di tutti gli uomini che ha creato--ha già detto, attraverso Gesù, che chi non sa nemmeno è responsabile dei peccati contro il Regno--ma chi sa Gio? chi sa perché ha conosciuto la parola e con essa la legge della montagna è responsabile, sempre, delle proprie azioni, non ha più giustificazioni..la fragilità non è una giustificazione, ma una condizione, per questo ci da conforto sapere con certezza che Gesù è seduto alla destra del Padre e intercede per noi...cioè gli ricorda come siamo fatti perché Lui, solo Lui, tranne che nel peccato è risorto dalla nostra stessa carne e ci conosce in tutte le nostre fibre... e ci perdona anche quando sappiamo quel che facciamo, come Davide!.... purché se ne sia consapevoli..non vuoi chiamarlo pentimento, GioU2! Dagli il nome che preferisci, ma questo è!

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