05/01/09

Gaza: Hamas nega l'Olocausto, Israele spara bombe al fosforo. L'uomo non conosce vergogna !


Che cosa bisogna pensare degli uomini ? Degli uomini intesi come esseri umani ? Davvero sembra proprio che essi siano, che l'uomo sia, come scrisse qualche anno fa Isaiah Berlin, "il legno storto della Creazione. " Cosa può dire il nostro cuore sanguinante di fronte a quello che accade in questi giorni nella striscia di Gaza ?

Da una parte, cosa si può dire di un movimento come Hamas, che - leggo oggi su 'La Stampa' - ritiene il popolo ebraico responsabile di tutti i mali del mondo, della Rivoluzione Francese, del colonialismo, delle due guerre mondiali ? Hamas, per chi non lo sappia, nega del tutto che sia esistito un Olocausto, afferma che le famose farneticazioni dei "Protocolli dei Savi di Sion" siano autentiche, e se la prende anche con massoneria, Lions Club e Rotary che lavorano nell'interesse del sionismo.

Come si può dialogare con un movimento che teorizza questi principi, e che - oltretutto - è stato in passato cospicuamente finanziato da paesi dell'Occidente ?

Nello stesso tempo, come è possibile assolvere Israele per quello che sta succedendo in queste ore ? E' di pochi minuti fa la notizia che Israele sta usando, in questi raid terrestri - più di 500 morti in nove giorni ! - proiettili al fosforo bianco - sostanza vietata che causa ustioni gravissime se entra in contatti con la pelle - per coprire con schermi fumogeni l'avanzata delle proprie truppe nella Striscia di Gaza. La notizia arriva dal quotidiano britannico 'The Times' - non dalla propaganda islamica - ed è suffragata da prove inoppugnabili.

E lo stesso quotidiano ricorda che questo tipo di armi sono vietate dal Trattato di Ginevra del 1980 e non possono essere usate in aree abitate da civili, perche' possono uccidere molte persone: il fosforo bianco continua a bruciare fino a quando non si esaurisce per mancanza di ossigeno, elemento al contatto con il quale si innesca la fiamma. The Times riporta anche le dichiarazioni esaltate di un ufficiale israeliano che così commenta le armi proibite:"Queste esplosioni hanno un aspetto fantastico, e producono molto fumo che acceca il nemico. Cosi' le nostre truppe possono avanzare". Viene in mente la celebre scena di "Apocalypse now" in cui il colonnello degli aviotrasportati americani in Vietnam si inebriava respirando l'odore del Napalm, gettato a bidonate dagli elicotteri contro i vietcong.


Come si può assistere in silenzio a tutto questo ? E nello stesso tempo: come si può sperare di redimere gli uomini, se lo "stato delle cose" è questo ?

16 commenti:

  1. Dopo lo sconcerto, l'orrore, l'inevitabile valutazione dell'assoluta insensatezza della guerra, di tutte le guerre (l'uomo che in un baleno distrugge ciò che si è costruito come fanno i bambini con i castelli di sabbia, l'uomo che uccide suo fratello) dopo l'appoggio alle associazioni umanitarie che concretamente portano o porterebbero aiuto là dove occorre, o magari prima di tutto questo... ciò che resta è pregare perchè tutta l'umanità riesca a DARSI PACE

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  2. perchè ogni uomo ogni donna ritrovi la propria intima integrità e incontri l'altro nell'Alleanza

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  3. E' vergognoso questo attacco sproporzionato ,assediare ammazzando la popolazione è immorale ,addirittura usando armi non convenzionali ,Stanno seminando odio .I parenti delle vittime prenderanno posizioni sempre piu' estreme e fondamentaliste come Hamas,è una sitiazione insostenibile ,che vede lo stato di Israele in un'inferno di morte e di guerra.Speriamo che si plachi questa guerra.

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  4. sono cosi indignata da tutta questa violenza criminale,da cosi tanto sangue innoccente versato che mi resta solo pietà e lacrime !

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  5. Provo lo stesso vostro accoramento, e faccio mio l'auspicio di Magda, dal profondo di me stesso.

    Per Maximus: sì, il problema è come tu suggerisci, proprio questo, e cioè che a prevalere, in un campo e nell'altro, sono sempre e soltanto gli estremisti.

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  6. */"In realtà la verità, prima ancora che la verità speculativa (per
    cui si fanno anche le guerre di religione) è la verità dell'uomo, il
    valore di ogni persona umana in quanto essere umano. Tutte le guerre
    (come tutte le ingiustizie, le prepotenze, le violenze) partono
    dalla svalutazione dell'altro, del nemico, del diverso, che ci si
    sente autorizzati a trattare come un essere di serie inferiore se
    non addirittura come se non fosse un essere umano: di qui gli
    stermini, le torture, le umiliazioni."/ *
    (tratto da Mosaico di Pace ottobre 2002 --

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  7. ..i cristiani di Terra Santa stanno dando una testimonianza dolorosa e poco conosciuta: sono arabi e cristiani e sia quelli che vivono nello stato d'Israele che nei Territori Occupati sono visti con diffidenza da entrambe le parti in conflitto perché parlano di pace e convivenza, di rispetto reciproco, di ragioni e torti che stanno da entrambi le parti. Il difetto di noi occidentali è che guardiamo ai fatti limitandoci solo all'ultimo capitolo. Da dove si parte per vedere dove stanno i torti e le ragioni in quel conflitto? Dall'inizio del processo di pace? Dalla guerra del '67 quando i paesi arabi hanno invaso Israele? Dallo staus quo del '48, quando l'Onu ha fermato la prima guerra arabo Israeliana? Dalla nascita dello Stato d'Israele quando la terra venne divisa in due stati e i paesi arabi si opposero invitando i palestinesi ad abbandonare lo Stato d'Israele? dal mandato britannico e le promesse che gli inglesi hanno fatto ad entrambi i contendenti? dalla dichiarazone di Balfour? Dal primo congresso sionista a fine ottocento? dallo sterminio degli ebrei aschenaziti perpetrato dallo zarismo qualche anno prima? dalle persecuzioni in europa perpetrate dalla Chiesa Cattolica contro i perfidi Giudei?dalle persecuzioni di Isabella di Castiglia? dall'editto di Adriano che espelle gli ebrei permanentemente dalla terra d'Israele nel 120 D.c? dalla distruzione del Tempio da parte di Tito nel'65? dal Regno di Davide e Salomone? dal libro di giusuè con l'entrata delle tribù nella terra da Caanan? da Abramo? E non dico nulla dell'olocausto di cui è responsabile la cultura europea tutta nel suo complesso. E' storia lunga quella di questo popolo e non puo essere ridotta ad un duello all'okei corral come fosse un western. I buoni di qui, i cattivi di la.Un mio caro amico Israeliano e impegnato nel movimento per la pace in quel paese una volta, in una discussione mi disse una cosa vera voi cristiani non avete memoria della vostra storia ci rinfacciate che Churcill ha inventato i confini di Israele e dimenticate che Adriano li ha cancellati; un impero ce li ha dati e un Impero ce li aveva tolti.E' una memoria lunga quella di questo popolo e c'è un mistero nella sua storia é il popolo con la storia più lunga senza che questa sia rafforzata dal rapporto con la terra come lo è per i cinesi o gli Indiani. Noi però possiamo non lasciare soli i cristiani di Terra Santa andandoci. Oltre a fare un esperienza unica e irripetibile della concretezza di Dio gli diamo la nostra vicinanza e presenza.Ricorderò sempre un viaggio fatto nel 2002 quando da ormai un anno non andavano più pellegrini per paura dei rischi che chiunque è andato sa che non ci sono. Al Casa nova di Gerusalemme ci accolse il Custode di Terra Santa e il Nunzio e l'unica cosa che ci disse fu "dite ai cristiani di venire" la stessa che ci ripetè poco dopo Martini e per tre volte ci sono tornato con amici, e conoscenti occasionali,che si aggiunsero all'ultimo momento. Ogni volta fu un esperienza spirituale intensissima e mai abbiamo anche solo lontanamente corso un pericolo.Degli oltre trenta viaggi che ho fatto guidando gruppi sono stati i più intensi e quelli in cui si sono stabilite amicizie che vanno al di la di qualsiasi guerra.In uno di quei viaggi Martini ci disse quella frase che per me fu lancinante -la pace vi potrà essere solo quando ognuno sarà capace di farsi carico delle ferite dell'altro- ed è così, solo quando entrambi i contendenti capiranno le ragioni dell'altro potrà esservi pace in quella terra. I cristiani portano avanti questi testimonianza. Non lasciamoli soli.

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  8. Caro Alessandro,

    nuovamente grazie, veramente, per questo tuo bellissimo commento che - oltretutto - è anche un'assai efficace 'ripasso' di storia, che ci consente di risalire indietro nel tempo fino all'origine dell'origine della cosiddetta 'questione ebraica'.

    Anche io provo la tua stessa incapacità di emettere un giudizio 'definitivo' sulla questione israelo-palestinese.

    Ma come si fa ?

    Si possono condannare le bombe al fosforo e i missili di Hamas, si può condannare la violenza, tutta la violenza. Ma come si fa a dire chi ha ragione ? Chi ha torto ?

    E' una questione di torto o ragione ?

    Eppure, sento intorno tanta gente, emettere sentenze o condanne, come se appunto sapessero tutto di questa vicenda più che bi-millennaria. Invidio questa loro sicurezza ( o sicumera ?).

    Fai bene anche a richiamare il valore fondamentale della testimonianza dei cristiani di Terra Santa.

    Anch'io quando sono stato laggiù ho toccato con mano i segni di una presenza concreta - minoritaria ma non marginale - che si spende per spandere semi di ragione, con l'operare le cose. Magari senza riuscirvi, o nel più totale isolamento. Ma lo fa.

    Del resto, nella storia anche i cristiani hanno commesso crimini e abomini da quelle parti, e questo è forse il miglior modo per scontarli.

    La stessa cosa ho provato parlando con padre Pizzaballa, custode in Terra Santa, la cui saggezza e competenza, mi sono parse perle preziose.

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  9. Anch’io sono sgomenta dall’accumularsi di odio in questa Terra che è stata attraversata dal rabbì che parlava del regno della pace.
    E'la Terra dove risuona Shalom o Salaam! Dove ci si augura pace! Dove ciò che si spera per sé, per i propri cari, per gli amici (Sal 122) è la pace... Come è possibile tutta questa violenza?
    Ha ragione Alessandro: c'è bisogno della presenza di cristiani che testimonino prossimità e condivisione ai cristiani di Israele, vera presenza di intercessione tra i due popoli.
    A cui possiamo unirci fin d'ora anche da qui.

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  10. ...l'odio di cui è capace l'uomo è terribile Faber, nega qualunque dignità e valore all'avversario,non occorre nemmeno che sia un nemico reale basta che lo sia dentro il nostro cuore, la violenza da un ebrezza dalla quale è difficile liberarsi, lo dico per esperienza perchè per molto tempo mi sono abbeverato al suo calice. Noi sbigottiamo quando ne siamo testimoni per non soccombere alla consapevolezza della nostra complicità fino a che non ci liberiamo di quella che alberga nel nostro cuore. Poi, come avviene sempre nella storia dell'uomo, vi sono sempre i forti e i deboli, coloro che usano la potenza e coloro che la subiscono. Sino a che Israele continuerà a considerarsi la punta di diamante dell'Occidente in quella parte del mondo e si lascerà usare in questo modo da chi manovra dagli uffici del potere e i palestinesi continueranno a lasciarsi usare come carne da cannone da paesi arabi che hanno conti da chiudere con le potenze ex-coloniali, cioè noi europei, la pace la non sarà possibile e a pagarne le conseguenze saranno sempre e solo gli inermi, i deboli, gli sfibrati... i combattenti da sempre sono ben foraggiati e muoiono a uno a uno da qualunque parte combattano, ma specialmente hanno scelto di combattere... la stragrande maggioranza del popolo ebraico e del popolo palestinese vuole solo convivere in pace...Mi è sempre stato di conforto il brano di Isaia quando non ho più avuto quello delle ideologie, la dove dice --signore davanti a te la mia giustizia è come un panno immondo-- ecco la nostra idea di giustizia è come un panno immondo davanti a quella di Dio che non consente eccezzioni alla legge dell'amore..occorre imparare a capire anche le ragioni del nemico..quella terra se ebrei e arabo-palestinesi imparano a convivere possono diventare per quella parte del mondo un fattore di sviluppo oggi impensabile...

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  11. 'la violenza dà un ebrezza dalla quale è difficile liberarsi...'
    queste tue parole, Alessandro, e le seguenti mi hanno richiamato alla mente quelle poetiche e fortemente responsabilizzanti (o almeno io le avverto così) di Alda Merini, che spero siano gradite a Faber e ai lettori del blog

    Maria,
    ci sono dei venti
    che ardono e gemono in noi,
    e dividono le nostre intime parti
    in tanti flagelli
    e ci rompono le ossa
    e sono le tentazioni,
    i progetti sbagliati,
    le orme indisciplinate,
    i feretri dei morti
    che secondo noi non hanno resurrezione.
    Quanto è immodesto l'uomo
    che pensa che l'inverno congeli tutto
    e non spera nella primavera.
    L'uomo beve il proprio odio
    come un buon vino,
    e più odia e più si sente ebbro,
    e più si sente ebbro
    più abbandona
    le rive della tua giovinezza.

    da 'Magnificat'

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  12. Grazie Biancospina, grazie Alessandro, e grazie a Magda per gli splendidi versi della Merini che mi sembrano quanto mai adatti al nostro discorso.

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  13. ...non conoscevo quei versi..sono intensi, belli...

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  14. Posto questa notizia, appena riferita dai circuiti internazionali.

    "E' urgente che le due parti in guerra
    smettano: l'opera di pressione politica non si limiti solo ad
    un documento firmato ma vada oltre producendo subito il cessate
    il fuoco". Lo afferma il Custode di Terra Santa, padre
    Pierbattista Pizzaballa, che commenta positivamente la notizia
    dell'approvazione della risoluzione Onu che chiede il cessate
    il fuoco tra Israele e Hamas e l'apertura di corridoi umanitari
    per la distribuzione di aiuti alla popolazione. "Certamente -
    spiega al Servizio Informazione Religiosa - il fatto che i
    leader politici della comunita' internazionale abbiamo trovato
    un accordo e' positivo. Pero' serve concretezza, la soluzione
    al conflitto la si deve trovare qui, dove, sia chiaro, non c'e'
    uno piu' bravo dell'altro".
    "Da Gaza non giungono notizie, e' tutto chiuso - sottolinea
    il Custode - vedremo se la risoluzione potra' rappresentare una
    ripartenza diplomatica". Quanto ai pellegrinaggi, Pizzaballa
    ricorda che "Gaza e' molto distante dai luoghi santi i quali
    sono e restano sicuri. Tuttavia - conclude - le notizie che
    giungono dalle zone del conflitto parlano indistintamente di
    Terra Santa e questo potrebbe generare confusione nei
    pellegrini. Al momento, pero', non registriamo particolari
    cancellazioni. Certo se la crisi dovesse perdurare qualche
    rischio si potrebbe correre".

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  15. E questa:

    "Nonostante tutto non perdiamo la
    speranza di rientrare presto a Gaza per riaprire la scuola e
    consentire cosi' ai nostri alunni di completare l'anno
    scolastico. La speranza non deve abbandonarci". Lo affermano le
    suore della Congregazione del Rosario che nella giornata di
    ieri hanno abbandonato la loro casa per motivi di sicurezza e
    hanno lasciato la striscia di Gaza. "La nostra casa -
    raccontano - e' stata danneggiata dalle bombe ed anche la
    nostra scuola che abbiamo dovuto chiudere. I nostri alunni,
    oltre 530, sono rimasti a casa. Molti di loro, specialmente i
    piu' piccoli, gridano e piangono, non riescono a capire quello
    che sta succedendo intorno a loro. La paura si legge nei loro
    occhi".
    "La popolazione - affermano in una dichiarazione al
    Servizio Informazione Religiosa - vive rintanata in casa,
    impaurita; gli abitanti escono solo durante le poche ore di
    tregua dei bombardamenti per comprare quello che possono. La
    situazione economica non consente di acquistare molto, i prezzi
    sono alti, il cibo scarseggia e possono contare solo sugli
    aiuti umanitari che arrivano con difficolta'. La piccola
    comunita' cristiana vive nelle medesime condizioni Alcuni
    cercano di uscire anche per fare visita a famiglie in
    difficolta' e verificare le loro condizioni. Ma la paura e'
    veramente grande".
    Il Sir pubblica oggi anche una dichiarazione di mons.
    William Kenney, vescovo ausiliare di Birmingham, in Inghilterra
    che fa parte della delegazione dei vescovi europei e
    nord-americani che da oggi e' in visita in Terra Santa per una
    serie importante di incontri di carattere religioso e
    diplomatico. Per il presule, il card. Martino ha ragione: "Gaza
    e Betlemme sono prigioni a cielo aperto, tra le piu' grandi del
    mondo".

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