03/05/08

Gialal ad-Din Rumi - Il Giorno della Morte



Quando il giorno della morte, si muoverà la mia bara,
non pensare che il cuore mio sia rimasto nel mondo.

Non piangere per me, non dire "ahimè! Ahimè!"
Cadresti nella rete del diavolo, ahimè, allora !

Quando vedrai il mio feretro non dire: "è partito lontano !"
E' proprio quel giorno, per me, giorno d'unione e d'incontro!

E quando mi deporrai nella tomba non dire: "addio, addio !".
Perchè la tomba è un velo che cela l'eterna comunione col cielo.

Hai visto lo sprofondamento, contempla la resurrezione:
reca forse danno, il tramonto al sole e alla luna ?

A te sembra tramonto, mentre invece è aurora;
la tomba sembra un carcere ma è, all'anima, liberazione.
Qual seme mai sprofondò in seno alla terra che non germinò poi ?
Perchè questo dubbio, allora, per quel seme che è l'uomo ?

Qual secchio scese nel pozzo che non tornò pieno d'acqua freschissima ?
Perchè dunque il Giuseppe dell'anima avrebbe paura del pozzo ?

Chiudi la bocca da questa parte e riaprila dall'altra parte del cosmo,
chè il suo canto trionfale risuoni alto nell'Oltrespazio !

Scritta da Gialal ad Din Rumi intorno all'anno 1250.

Vita di Rumi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Gialal_al-Din_Rumi
Movimento Sufi:
http://www.movimentosufi.com
Dervisci Rotanti:
http://www.youtube.com/results?search_query=dervisci+rotanti&search_type=

9 commenti:

  1. Davvero molto bella questa poesia che hai scelto.

    A volte mi è venuto da pensare, soprattutto quando ad andarsene sono bambini o giovani o persone buone e care, che la morte sia una ricompensa. La sofferenza è per chi resta e non ha ancora compiuto il suo cammino e avverte forte il vuoto della mancanza.

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  2. E' esattamente questo lo spirito della poesia di Rumi. Un grande mistico. Grazie

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  3. تعالَ وكلمني ولا يهم من أنت ولا إلى أي طريقة تنتمي ولا من هو أستاذك، تعال لنتكلم عن الله

    Viene e parlami, non è importante chi sei ne quale strada percorri ne chi è il tuo maestro, viene che parliamo di Dio

    كنت ميتا فأصبحت حيا، كنت باكيا فأصبحت ضاحكا
    لقد جاءت دولة الحب، و أنا أصبحت دولة راسخة

    (momento del trapasso)
    Ero morto adesso sono vivo,
    piangevo adesso sorrido,
    è giunto il paese dell’amore
    sono diventato paese senza fine.

    وفجأة اشرق في صدري نجم لامع
    واختفت في ضوء ذلك النجم
    كل شموس السماء

    All’improvviso è nata nel mio petto una stella luccicante,
    e sono sparite con la sua luce
    tutte le stelle del cielo

    Sempre di Rumi...
    Ciao

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  4. Ma che meraviglia !
    Grazie, davvero, Adamà !

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  5. Adamà!!!!!! CHe meraviglia!!!!!!!!
    G R A Z I E!

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  6. Stupenda questa poesia ,tocca dei tasti davvero importanti.
    Magda ,la vita sulla terra è una grandissima ricompensa che tanti sottovalutano ,il passaggio a vita eterna è un'abbraccio profondo con il Signore ,in vita bisogna cogliere i momenti d'amore ,mentre nell'eternità ci sarà sempre e solo amore.
    Faber unico quando trovi questi argomenti,grazie .

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  7. SFOLGORANTE, Adama' !!!

    Sì, Maximus, sono d'accordo, grazie :)

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  8. Ho apprezzato molto il post di Adamà che dice: "All’improvviso è nata nel mio petto una stella luccicante,e sono sparite con la sua luce tutte le stelle del cielo". Mi farebbe piacere esattamente da dove è tratta la citazione. E di chi è. Forse di Rumì?? Grazie, rino cardone.

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